sabato, settembre 29, 2007

il peggio è passato

Che bello che è, tutto ordinato, tutto lindo, barba fatta alla perfezione, un'espressione seria, convinta. Quello che ho davanti non è un uomo in divisa, uno squallido sbirro, è uno spot vivente per le forze armate. Da cinque minuti mi guarda dietro la scrivania, apre e chiude la penna schiacciandone l'estremità. la penna ha il logo dei carabinieri ed è nera. Così senza parlare mi sta quasi convincendo che ho sbagliato tutto nella vita, che in fondo potrei persino ravvedermi se ne trovassi le energie da qualche parte. Sopra di lui il nuovo presidente mi guarda con faccia anche lui seria. Sono tutti seri qui dentro e mi sto rompendo il cazzo.

Avevo chiamato il prontosoccorso, sono venuti quelli della croce che peraltro erano amici di giulia, l'hanno coperta. l'hanno infagottata su una barella e se la sono portata via. poi hanno chiamato i carabinieri. i carabinieri hanno fatto il sopraluogo ma io non sono stato lì ad aspettare, io e Nora dovevamo andare a lavorare. lo sbirro fa:
- non è il caso di parlarne qua nel bosco, ma domani la chiamiamo, bisogna controllare, bisogna chiarire i meccanismi.
va bene gli ho detto. tanto non pensavo più a nulla.

Il tipo ha venticinque anni, ma io ne dimostro di meno. Gli faccio schifo, me lo sottolinea ad ogni sguardo, me lo ripete silenziosamente da dieci minuti.
- beh? faccio io
- stia calmo, adesso iniziamo
- mi scusi, ma iniziamo che cosa? cos'è? un interrogatorio?
- le domande le facciamo noi
- DIO MIO, io pensavo che non succedessero ste cazzate da film poliziesco.. dai non è vero, è uno scherzo?
Mi rendo conto di aver pensato ad alta voce. Ora il tipo è decisamente incazzato. Si alza, io sto fermo, fa il giro della scrivania a passi pesanti, è veramente stiloso. scoppio a ridere.
- che cazzo c'è che ti fa ridere?
- niente
- ho detto che cazzo c'è che ti fa ridere?!
- senti amico, mi sono appena svegliato, neanche una doccia e sono venuto in sto posto di merda, frequentato da gente molto, molto poco simpatica. posso avere delle crisi di riso isterico o c'è qualcosa che non capisci?
lo sbirro si ferma, mi guarda incredulo e prende a strofinarsi la fondina. io non ce la faccio a trattenermi e gli scoppio a ridere in faccia.
- Che cazzo ti ridi coglione? sei nella merda lo capisci? sei proprio nella merda!
- tu
- tu cosa, idiota?
- tu mi fai sganasciare dalle risate, siamo soli in sta stanza, non c'è tuo padre quindi vedi di non chiamarlo
- che cazzo c'entra mio padre?
- coglione tu ci puoi chiamare tuo padre se vuoi, che ne dici?
il tipo mi afferra un bavero della polo. con l'altra mano mi toglie gli occhiali da sole.
- Ascolta bene tossico di merda, ieri c'era una ragazzina di manco ventanni stesa in un bosco, morta. Overdose, hai capito? aveva le dita dei piedi TUTTE BUCHERELLATE PEZZO DI MERDA!
- ASCOLTA TU fascistello del cazzo, ho il cazzo e le palle piene di questo modo di trattare la gente, se vuoi fare il pistolero chiamami una merda di avvocato, se vuoi spiegarmi che cazzo vuoi me lo spieghi e basta, ma soprattutto lascia stare i miei rayban che costano più di tua madre.
il tipo è proprio un fascista del cazzo, mi mette le mani addosso e fa per tirarmi un ceffone pesante.
- CAPUA!
il coglione si ferma. mi giro c'è un graduato, io non stavo facendo resistenza.
- mi perdoni, dice lo stronzo e poi mi molla.
- prendi del bromuro, dico io
- ora vada Capua, al signore qui ci penso io.

il brigadiere mi spiega per sommi capi la situazione. Giulia è morta di overdose, loro sono spaventati perchè hanno paura che ci sia una partita di merda tagliata con atropina o qualche altra stronzata che si sono inventati gli albanesi per far maggior guadagno. lei si faceva da un po' a giudicare dai buchi, ma ancora con una certa discrezione. il problema stava nel fatto che non avevano trovato siringhe o altri armamentari.

- in sostanza, possiamo dedurre che non era sola quando è morta. Al di là del fatto che per la legge italiana in un ultima analisi chi gli ha venduto la dose o gliel'ha data è il responsabile, la persona in questione doveva aver proprio paura per mettersi a ripulire tutto.
il vecchio è stanco, ha la voce calma, mi fa capire che vuole solo fare chiarezza. c'era anche lui, ricordo, al funerale di jake. io rimetto gli occhiali e dico:
- non so nulla brigadiere. conoscevo la ragazza, ma non sapevo nemmeno che si bucasse.
- come la conoscevi?
- era la ragazza di mio fratello giacomo, stavano insieme due anni fa. Poi lui si è suicidato.
- ah ricordo
lo guardo e sto zitto. non mi piace parlare di mio fratello, infatti non ne parlo mai.
- posso fumare una sigaretta?
- non si può, mi dice il brigadiere e mi offre il pacchetto, poi si alza e apre la finestra e intanto mi dice
- sono vecchio, pensavo di aver smesso di vedere queste cose. Negli anni 80' in un paesino così piccolo facevamo il giro delle strade come spazzini a raccattare gli eroinomani persi.
Si ferma guarda fuori dalla finestra il cielo è luminoso.
- ho una figlia che avrà l'età della ragazza del bosco, di - profonda boccata - di giulia.
mi guarda.
- brigadiere se abbiamo finito io dovrei andare a lavorare. le cose che potevo dire le ho dette, di più non so mi creda. Non mi piaceva tanto giulia, non mi è mai piaciuta. Per mio fratello era diventata tutto, mio fratello era un debole del cazzo, un debole e ci si è aggrappato al volo a quella ragazzina. Quando lei si deve essere stufata lui ha fatto quello che ha fatto. non so se sia amore questo, o se possiamo parlare di amore in questo mondo, ma quando succedono ste cose è sempre perchè ce n'è troppo o perchè ce n'è troppo poco. questo è quanto. sulla robba non so dirle niente e non faccio il cantante, la gente a cui fare le domande la conoscete perfettamente, così se lei permette..
fece cenno di andare.
- grazie. dico e me ne vado
- vorrei solo capire, dice il vecchio alle mie spalle, vorrei almeno un perchè, dice, ma non credo parli con me e abbandono sto posto di merda.

Raggiunsi Nora a casa. Aveva dormito a casa mia, quando la vidi, qualcosa cambiò in me e la miriade di cose che avevo pensato mentre parlavo di jake e di giulia sgorgarono insieme, l'abbracciai con una voglia pazzesca di piangere e basta.
- che c'è Ale?
- forse, forse devo raccontarti una storia
- che storia?
- no, no, nulla
della vicenda non parlavo mai, non ne avevo parlato neanche ad anna, sarebbe stato come tradirla pesantemente. non dissi un cazzo. Nora capì e mi baciò a lungo. poi mentre era a pisciare, mi sparai un paio di xanax e mi feci una canna. dopo un'ora potevo dire che era tutto ok.

mentre andavamo a lavorare lei mi chiese
- stiamo insieme Ale secondo te?
- in un certo senso si.
- devo dirti una cosa
- sono qui, dimmi
- Laura è molto gelosa. non capirebbe, non deve sapere, è un problema?
- no, anche se non capisco, no.
- abbiamo litigato per via di questo, poi se ne è andata a Rimini.
- capisco. Ma Isa mi sa che ha intuito
- Isa non dirà nulla vedrai, isa è strana..

venne la sera, poi la notte. mentre stavo mettendo a posto il tavolo mi chiamò laura.
- ciao vecchio maniaco
- ciao puttana
- cosa stai facendo?
- il solito lavoro, e tu?
- il solito
- cioè stai facendo arrapare mezza rimini
- no, ora sono credo in umbria sono davanti ad una grossa chiesa, ho pensato a te e ti ho chiamato
- perchè te ne sei andata?
- volevo vedere se mi mancavi, dice ridendo, se mi mancavate
- e te ne sei andata senza salutare?
- volevo vedere se te saresti accorto.
- Laura sei una povera malata di mente, con tendenze ninfomane
- è vero, dice lei e ride
- ho trovato una morta nel bosco ieri, ero con Nora.
- incredibile, ecco mi perdo sempre le cose interessanti del tuo piccolo paesino.
- colpa tua, ero con nora
stette zitta un paio di secondi
- salutami la piccina, dille che la amo tanto, ora metto giù che il mio portafoglio mi sta chiamando, domani sono a Napoli.
- ok ok, ti rivedrò?
- chissà, maniaco, ciao
Finì la chiamata. Anche lei un po' mi mancava.
 

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