giovedì, dicembre 13, 2007

L'amore secondo Laura

Quando tornammo, molte cose erano cambiate, anche se era passata solo una settimana. era stata una roba intensa vissuta in apprensione, con lo spirito di avventura.

Ci fermammo all'andata, appena dopo il brennero, ad un'ora assurda del mattino con un freddo pazzesco. La macchina era un ghiacciaio involontario, i parabrezza si erano bloccati contemporaneamente, uscivano strani fumi dalla macchina e Laura ci torturava il cervello ballando e cantando senza posa. Fino a quel punto avevamo bevuto e fumato per sostenerci, avevo attaccato io a guidare, poi verso trento, malgrado la nostra femmina volesse essere protagonista, il volante era passato a Lore. Aveva voluto fermarsi lui, non ce la faceva più voleva dormire. Laura mi chiese di fare una passeggiata fuori.
- sono le cinque del mattino
- e beh?
- siamo in autostrada
- si ma non c'è nessuno, facciamo un giretto, magari vediamo degli animaletti.
era fatta così, ragionava apparentemente come una bambina con voglie assurde. Era brutto contrariarla, però, in fondo, se ero partito era anche per lei. Lei non mi faceva pensare, ovvero uno era sempre preoccupato di vedere che cazzo faceva per evitare che combinasse casini, per pensare a se stesso e alle proprie magagne. stavamo camminando da un po' quando disse:
- non era un racconto o qualcosa del genere ciò che ho letto?
- in un certo senso, ogni vita è un racconto
- ok, ok, ma questo racconto è il tuo?
- direi di si.
- tuo fratello?
- si.
- anche io ho rischiato di perdere Isa. a volte l'ho anche desiderato.. sai lei prima dell'incidente, era la ma dea. poi sono cresciuta.. ma prima era tutto ciò che volevo essere io.
- quindi è cambiata?
- certo, e anche tanto, stringimi che ho freddo.
- Laura sei idiota sei tu che hai voluto uscire cazzo. aspetta andiamo a prendere la bottiglia di vodka in macchina.
Ci sedemmo quindi sul guardrail stretti come piccioncini, a covare la nostra bottiglia che progressivamente finiva. Laura beveva forte da quando mi conosceva. Beveva forte e beveva liscio. Bere liscio è il modo per un alcolizzato di sopravvivvere i primi tempi ai pericoli dell'inflazione, è la prima cosa che impari lavorando in un bar. Nulla fa più effetto che un superalcolico liscio. Una cosa tipo bogart in casablanca.
- è morto così? è morto come dici nel racconto?
- più o meno. una volta ne avevamo parlato, sai prima stavamo spesso insieme, ho imparato con lui a suonare, per quanto fosse più bravo di me. guardavamo un sacco di film, leggevamo le cose e ce le passavamo. L'immaginario era quello. la nostra bella morte era un po' quella lì. Per ammazzarsi non ha senso soffrire, se te ne vai non ha senso provare ancora dolore.
- questo è abbastanza giusto, ma cosa c'entrano quelle righette bianche che hai sui polsi?
guardai le mie righette bianche sui polsi, il freddo o la luna davano un colore argentato, si vedevano bene, anche se erano cose di tanto tempo fa.
- beh, niente credo, niente con tutto questo.
- anche Isa ci ha provato. quando le hanno detto delle gambe. L'ho trovata io, all'ospedale hanno detto che c'era quasi riuscita.
Mi ricordai qualcosa di quello che mi aveva detto Isa, non avevo mai scandagliato bene l'argomento, le chiesi
- e Marco? chi era sto Marco?
- Marco?
- ah ha
- di questo non voglo parlare, te la senti di guidare?
- uhm
- ti permetto anche di ascoltare la tua musica orrenda e infausta.
Era una buona ragione per troncare l'argomento, avevo voglia di qualcosa di veramente cupo. Volume 8. Spostammo Lore dietro, lei si mise davanti e partimmo. Quando partì Nancy, traccia n°3, Laura già dormiva, io la guardai al mio fianco rannicchiata, lei così bella, come un bambino piccino. Laura come Nancy pensai, cosa cercano in tutto questo. La cattiva strada scorreva sotto di noi, avevamo anche pippato, ero sveglio, la situazione era sotto controllo.

Accaddero diverse cose durate il nostro soggiorno a monaco, innanzittutto non riuscii a trovare il mio amico felice, salvo l'ultimo giorno appena prima di partire. ci risolvemmo per le prime tre notti a dormire in macchina dopo sfilze molteplici di piombe da paura. in tutto questo Laura puntava i tipi esattamente come se stesse in giro con Nora. Selezionava all'interno dei locali, poi si muoveva e cacciava. Una volta trovò pure per Lore, i tipi erano fratello e sorella. Non li vidi per un'oretta, poi dato che reggevo più di tutti e due mi venivano a cercare. io nel frattempo mi ero riuscito a far salire una forma particolarmente interessante di depressione, la tristezza riflessiva, osservatrice. E infatti scrivevo ovunque mi trovavo, prendevo appunti, scarabocchiavo poesie, e guardavo la figa tedesca. Mentre ero occupato in quest'ultima operazione riconobbi una ragazza di L. che sperduta nella folla del baraccone dove stavamo, mi stava osservando da qualche tempo.
Si avvicina,
- sei di L.? mi fa. La guardo meglio e con distacco, in altri tempi avrei detto che è un mezzocesso, un po' sovrappeso, ma ero coerente, per quanto bella sono andato con una paralitica. sono cose che ti segnano, inoltre sono abbastanza ubriaco in quel momento, ha un buon viso da mamma. Non mi accorsi immediatamente dell'unico suo vero difetto, è logorroica.
- come, come ti chiami? mi sembra di averti già visto..
- ma si! tu fai il barista da umbe, vengo sempre..
questo è un pessimo segnale, siamo soliti monitorare tutte le tipe che entrano in quel fottuto locale, se mi è sfuggita era proprio al di sotto della media consentita. Poi scopro che ha circa l'età d Laura, forse qualche anno in più. E' molto ricca, lo capisco da diversi particolari, ed è molto gentile perchè rendendosi conto delle mie evidenti difficoltà si spinge a prendermi una media, che si rivela essere una roba da litro. Non mi fa più paura nulla. Il suo secondo difetto più grave è che beve poco. Ci mettiamo a parlare della sua vita sentimentale. E' una frana sotto ogni profilo, ha una cotta per un povero deficiente che da quello che lei mi racconta la prende solo per il culo, ma lei è stata abbastanza furba da non dargliela ancora, questo è l'unica ragione per cui il povero stronzo, un frustrato laureando in ingegneria la cerca ancora.
- E così mi aveva detto che veniva a monaco, io ho convinto un paio di mie amiche e siamo arrivate su, ma lui non c'è, è rimasto a Milano c'era una partita importante dell'inter.
Già, sto pensando, gioca con la reggina e vincerà tipo sei sette a zero. Povera, povera..
- Comunque mi chiamo Veronica, mi tende la mano e sorride. Penso che il tipo per cui è persa sia un povero deficiente, nel mentre ho avuto anche la possibilità di vederne una fotografia, è un bidè pelato, un saccente bidé pelato. Ok lei non è una dea, ma questo suo sorriso che le vedo ora, nasconde una quantità d'amore industriale, si sente. Veronica si darebbe fuoco per farlo felice. Lui, dice lei, è sempre depresso, fa il bel tenebroso su internet, scimmiotta i cantanti che ascolta, scimmiotta qualunque cosa. non ha una sua anima. Immediatamente scuso anche lui, sono sbronzo, e penso che per quanto nullo sia ciò che questo cristo prova, non è colpa sua, come tutti loro che sono più piccoli di me, è venuto su in un periodo di merda, sogni pochi e realtà men che meno. la plastica non è realtà, è un contenitore, la realtà non ce la fanno più vedere.
Arrivò laura. La cosa fu imbarazzante, aveva le scarpe sporche di sbocco e sghignazzava ampliamente, ma si tirò una specie di scenata di gelosia, poi fece amicizia con Veronica. Veronica, e come poteva non esserlo, fu letteralmente travolta da Lei, che si fece raccontare tutto, e trovò la soluzione.
- adesso, disse Laura con voce malferma, ce li facciamo tutti quelli che ci piacciono!
Scomparvero per diverse ore.

il penultimo giorno mi chiamò Nora, mi cercava, aveva bisogno di me, mi venne un groppo in gola, fu allora che laura si infuriò. Non capiva perchè dovevo ancora cagarla, è bella rispondevo io, e lei si incazzava di più. Veronica venne con noi al ritorno, io becciai una amica di una sua amica e mi considerai soddisfatto dell'impresa. Ma in fondo il nuovo acquisto era un animale buono, e non era così male. Scherazava con Lore ubriaco, la cosa mi fece piacere, in quel periodo gli dovevano confermare il contratto in albergo, non fosse accaduto, avrebbe continuato a lavorare in fabbrica, dove c'era anche suo padre. Ne avevamo già parlato era una cosa inevitabile. L'affitto era una persecuzione

Raggiungemmo L. a sera a tardi, Laura e veronica vennero a dormire da noi. Laura dormì con me, era strana, stanca e bellissima. Si accasciò e sotto le coperte cercò la mia mano. la strinsi. Le dissi di raccontarmi tutto, tutto cosa? fece lei, tutto di te le dissi io.
- e da dove comincio? mi chiese cominciando a ridere.
- da quando eri bambina, tutto eh, vogliamo sapere l'amore secondo Laura.
- Ma Laura lo sai, non ci crede a ste cazzate.
- beh, hai ragione, un pensiero cupo mi attraversò la testa, e chi ci crede cosa è disposto a fare per ste cazzate?
Ma Laura iniziò lo stesso a parlare del bambino Giorgio che la aspettava sulla spiaggia, di lei che era goffa e non capiva niente. Del primo bacio rubato in terza media, delle molestie ormonali dei suoi compagni di classe, di tutto insomma. E io le stringevo la mano e così mi addormentai.