mercoledì, dicembre 20, 2006

Cenere

L'altro ieri un vento forte ha portato l'inverno. Ricordo che la sera prima mi perdevo nelle strade con una maglietta e una felpa sopra come ancora fosse estate, col coraggio testardo di un bambino, aggiustando il tiro ogni tanto, a botte di amaro o chissà quale altra schifezza. C'era l'arcobaleno l'altro ieri quando sono tornato a casa, ma era vicino come mai l'avevo visto. Dall'altra parte della valletta di casa mia. Potevo vedere anche dove toccava terra, in un piccolissimo bosco di quercie, lo scampolo di una riserva che i marchesi avevano secoli fa da ste parti. io ho bisogno di un nome per chiamarmi, perchè lei mi chiami, i marchesi, tutti i previlegiati di sta terra non ne hanno mai avuto l'urgenza. io ho sempre sognato di andare a vedere dove iniziano gli arcobaleni. Alla fine non ci sono andato anche se ci avrei messo a piedi pochi minuti, lanciandomi a correre nelle piane sotto la pioggia e il sole. non l'ho fatto. Questa è la mia vita. Vorrei distruggere tutto, ma sono innamorato di ogni cosa in cui riesco a trovare della bellezza, vorrei affondare in tutto questo e perdere finalmente coscienza. la gente non apprezza mai. L'arcobaleno è scomparso poco dopo. Auguri di buone feste se non ci vediamo più.

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