lunedì, ottobre 08, 2007

ulisse

Poi feci un sogno. ero in cucina che stavo lavando dei piatti e vedevo le mie mani. Erano vecchie come le mani di mio padre, come le mani di mio nonno. C'era anche una musica che non ricordo e il sole che entrava dalla finestra. A un tratto suonano alla porta. io vado ad aprire, ora credo di essere io da vecchio, davanti a me c'è questa ragazza. ha la faccia emaciata e gli occhi, gli occhi non riesco a capirne il colore, sono scuri molto scuri e grandi. i capelli corti e spettinati sembrano prendere un colore chiaro col sole. lei mi abbraccia e mi stringe. io non le chiedo chi è, io so chi è. la mamma è di là le dico. lei entra va verso la porta poi si gira e mi dice:
- c'è qualcun altro, c'è qualcun altro non chiudere ancora.
io vorrei accompagnarla, capisco ora che sono in un sogno e vorrei vedere chi è mia moglie qui. Ma resto sulla porta, nessuno arriva, allora mi sporgo sul corridoio che è lunghissimo e uguale a se stesso e non riesco ad indovinarne la fine. lo vedo arrivare, è uguale all'ultima volta che lo avevo visto. mio fratello bianco in faccia anche lui, è fermo. Io lo chiamo, lui mi guarda ma non si muove. Sono miope, non riesco neanche ad indovinare un'espressione del viso.
- Perchè jake?
- non può risponderti, mi dice la ragazza, non ricordi? vieni, vieni dentro, lascia aperto deve portare una cosa che ha scritto. vieni mamma ti aspetta di là.
poi mi da un bacio sulla bocca. io mi sveglio c'è Nora su di me. ho i suoi capelli sul viso, la stringo forte.
- ahia! dice, Ale basta mi fai male.
- scusa, scusami.
ho l'alito che sa di pattume. ho bevuto di nuovo come una bestia. Nora mi ha girato una canna, profuma di doccia, ha già il costume addosso.
- vai al mare? dico
- vieni anche tu?
- no tranquilla, le dico, tranquilla ci vediamo dopo.

La sento salutare Lore che è con una tipa nel letto. Penso che è meglio se va al mare, che è meglio se non sta con me, se non si affeziona. In altri tempi avrei definito Nora una troia. Una donna la conosci in effetti molto bene dopo che ci scopi. si capiscono molte cose. Con Nora è come se lei volesse solo compiacerti, mentre lo facevamo pensavo questo e gliel'ho detto:
- scopi come me..
- in he senso?
- nel senso che non te ne frega un cazzo di godere, a te ti frega fare bella figura
- che cazzo dici stupido
e' sopra di me quando glielo dico e inizia a muoversi con maggiore potenza per farmi capire, per farmi vedere che non è così.
- guarda che non imbrogli nessuno, passerina, tu sei così, ma sei brava,non dico no..
- sono brava?
- certo che sei brava, mi metto a ridere
- sono più brava di lei?
- di lei chi?
non smettiamo di scopare, ma c'è qualcosa di sommesso, di statico, ora la conversazione è per lei importante, la dimostrazione di un teorema mi dico. in quel momento avvertivo il desiderio di farmi un acido, lo ricordo come se fosse ora.
- lo sai di chi..
- se te lo chiedo vuol dire che non lo so, cazzo
la giro, ora comando io, lei è piccola e anche se abbozza una certa resistenza si arrende quasi subito, in fondo non pesa proprio un cazzo.
- laura
- io non ho scopato con laura, ho scopato con sua sorella..
- con sua sorella?
- si con Isa
- ma?
- ti assicuro che ci riesce perfettamente. basta avere un po' di fantasia.
ora mi tira a sè e mi bacia. mi chiede come è stato con lei. io le dico che non ho voglia di parlarne adesso, che non è proprio il momento e la giro e continuo da dietro. penso che sono cazzi miei come è stato. che chiedere queste cose è una stronzata.

sono uscito. Ho parlato un paio di minuti con Lore ancora in letto, gli ho detto bene di Giulia gli ho raccontato dello sbirro fascista esaltato, si è fatto due risate.
- un giorno di questi, mi dice, un giorno di questi a quella merdina gli facciamo un servizio come al vecchio eh?
- si, gli dico io, non basta altro, sai dove posso trovare Tano ora? sarà al lavoro?
Lui mi dice che è probabile, ormai Tano sta spesso là. Si fa di morfina e si mette a parlare con i vecchiacci per delle ore. parlano di calcio, di sport di politica. E intanto lui caccia giù pastiglie a nastro, manco fosse un malato vero.
Sono arrivato alla casa di ripo alle tre. poco prima dell'entrata c'è lo spazio per gli annunci funebri. C'è anche il suo, di lei. Ne davano il triste annuncio la mamma e i parenti tutti. C'era anche il giono del funerale chiaramente, tra qualche giorno, pensai per l'autopsia, o forse no. Mi venne voglia di drogarmi, di scappare di lì.
ho chiesto di tano all'entrata, mi hanno dato delle vaghe indicazioni, ho detto che ero suo cugino che gli portavo il cellulare che si era scordato a casa. Non fecero troppi problemi. a venti metri di distanza dall'ospizio c'è la caserma dei carabinieri, a cento metri la scuola dove siamo andati tutti, io, lore, mio fratello, Giulia, Tano, in epoche diverse. A duecento metri c'è il cimitero, non è divertente?
L'ho chiesto anche a Tano, quando sono arrivato da lui, era circondato da vecchi. La sala era larga e spoglia, le pareti verdolino sintentico. Ci saranno state una decina di sedie sparse in circolo, tutte occupate da ottuagenari. Il mio amico era in mezzo si stava girando una canna. Lo guardo stupito.
- ah, dice, se è per loro non ti preoccupare, hanno tutti l'alzheimer. sono molto simpatici e innocui, parliamo per delle ore, non si stancano mai di ascoltare, vero ragazzi?
- sei blasfemo
- no, non vedi sono imbottiti di rumenta per stordirli. E' l'unico modo. In fondo questa è una casa di riposo e allora li fanno riposare. Ma è così triste. A volte li faccio fumare. Dio santo Rapetti smetti di molestare la Rosanna porca puttana!
Il vecchio in questione stava toccando il culo di una vecchina davanti a lui con una stampella corta, e rideva pure. Continuò fino a quando Tano non si alzò gli prese il bastone e gli infilò la canna accesa in bocca.
- che vuoi? mi disse, ho degli acidi se credi, me li ha portati una mia amica che è stata a Torino a un rave.
- volevo solo vederti, era un po'.
- ho sentito di Giulia
- si. una coincidenza vero? ieri gli sbirri mi hanno spaccato il cazzo.
- E' normale. non è una cosa carina quella che è successa.
- sai qualcosa che non so?
- so che la gente di qui non gliene voleva più dare. lei c'era troppo sotto e poi non se la godeva per un cazzo. Si vedeva chiaramente che lo faceva per, beh lo sai anche tu perchè lo faceva.
- già. ma io non l'avevo più vista almeno dal funerale. sapevo che era partita.
- si ma tu sei andato a Milano eri via. Quando è morto suo zio lei e sua madre sono tornate e sono andate a stare nell'appartamento in centro. Che io sappia ha incominciato quando è tornata. Mi aveva anche cercato all'inizio.
- in che senso?
- una volta ero in giro, sto inverno, portavo il cane a pisciare di notte. Me la vedo davanti con quei begli occhioni. mi si piazza in faccia e mi dice che voleva drogarsi. io dico che non c'è problema e dopo un pò siamo finiti a casa mia. Lei non ha soldi, ma l'ho fatta drogare parecchio lo stesso e poi me la sono scopata. Una roba bruttissima. Cioè lei era bellissima, ancora più bella di come me la ricordavo, ma era come se si facesse riempire, era muta. comunque dato che lei non faceva un cazzo ho fatto tutto io, lei era docile. Alla fine mi ha chiesto com'era la robba.
Sono nervoso, mi passa la canna. Mi è venuta voglia di scopare con nora. No mi è venuta voglia di baciare nora, di andarla a prendere e baciarla finchè ce n'è. Ma sto fermo e lascio che finisca la storiella.
- Le ho detto le cose che si dicono sempre. Quelle che dicono tutti. Lei mi dice questo me lo ha già detto anche robbie.
- robbie chi?
- Ghirba, quello che ha fatto il cameriere da Giovanni per un certo tempo saranno tre anni fa.
- Va avanti.
- C'è poco da andare avanti. Le ho detto i tornare il giorno dopo. Ci siamo fatti una stagnola e l'ho scopata di nuovo. Lei mi ha detto se potevamo bucarci. Io l'ho cacciata fuori a calci e le ho detto di non cercarmi più, se voleva della droga, le ho detto da chi andare. io non mi buco, col cazzo che mi buco con la merda. Mi hanno detto che ha fatto la puttana per un po' ma sono voci di paese, sono cazzate secondo me.
- con te l'ha fatto
- si, beh no, non proprio. Lo sai come sono fatto, non ci sarei mai andato così, adesso faccio lo spesso, ma tu dovevi vedere i suoi occhi, era come se fossero affamati di luce, quegli occhi così belli, un peccato Ale credimi. Rapetti hai finito o no?

Cominciò a fare una scenata al vecchio che era evidentemente apatico e non capiva nulla. lo lasciai così e andai al mare a cercare Nora. in un certo senso nora mi ricordava Giulia. Pensai alle cose che Tano aveva detto sui suoi occhi, una volta li avevo beccati insieme lei e Jake, era all'inizio, erano proprio innamorati, avevo sentito una certa invidia a vedere come si baciavano con gli occhi. Lei, erano innamorati, poi è passata, come il raffreddore. passa tutto, penso, passerò anchio.

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