domenica, gennaio 14, 2007

pochi piccoli pensieri

Annegavano sopra il tavolino sporco del bar, dell'aperitivo prima. Il sonno più della merdosa musica da discoteca in sottofondo, li teneva allegri in un piacevole equilibrio di ebrezza molesta e abbastanza autodistruttiva. Non parlano quando sono così, ormai un po' si conoscono. Non parlano, ascoltano gli altri. Li ascoltano da un punto di vista previlegiato. In parte li giudicano. E' abbastanza divertente in fondo, i soggetti più infimi, i più spietati, i più equi, i più umani.

A un tratto schiamazzi da fuori, la noia improvvisamente sta passando, si sente che sono tornati. La noia si trasforma in una sorda attesa. La sera, questa sera sarà di nuovo una finta estate. Tutti i ricordi, tutte le emozioni ricadono addosso come il vento gelido che cala dal nord. Come quelli che hanno le case. Come i ricchi.

Entra un uomo con la figlia piccola. La bambina dice:
- sai pà stamattina a scuola la maestra ha parlato delle stagioni, e io ho capito tutto sai?
il padre ordina un negroni sbagliato. La bambina è vestita come una vera signorina ha persino un anello, e un paio di orecchini a perla, e un cerchietto bianco in capo che le tiene indietro i capelli nerissimi. Mentre il padre beve il drink gli si poggia sul fianco, accoccolandosi.
La musica è alta, ma tutti ormai guardano la bambina. il siciliano dietro il banco comincia a darle degli stuzzichini. Quando il padre si prende un rum liscio, da parte mette un bicchierino uguale per lei con dentro della coca cola. Lei è fiera e sorride felice. Poi assume la posa che ha visto fare altre volte a suo padre e inizia sorseggiare.

Gio era in ferie, anche se il bar era aperto, riattaccava domani. Lo era passato a prendere Jake alle sei e avevano bighellonato tutto il pomeriggio. Adesso il fuoco che veniva su dalla gola era almeno imbarazzante. Ma non ci mollavano, Gio per abitudine, Jake per frustrazione che era uguale.

Al padre suona il telefonino, risponde a bassa voce e si scurisce in viso. Fa segno alla bambina di stare ferma lì. Lei si è già distratta perchè il siciliano le ha fatto un altro chupito con la fanta. Poi il padre esce e rimane davanti alle vetrate per tenerla sottocchio, ma presto nessuno più bada a lui. Gli ubriachi sono bambini. I bambini sono i loro naturali compagni. Almeno entro un certo limite.

- E come ti chiami? eh?
- Viviana. Io faccio danza lo sai?
- davvero?
- si. Con un tono deciso.

Tutti cominciano a intervistare la nuova stella del ballo. E lei a suo agio risponde a tutti e dopo un po' pungola il pubblico a fare altre domande. Si crea come un incantesimo. Quasi tutti hanno il sorriso appena sotto gli occhi. Anche Jake sorride. Gio la invita per l'indomani da lui al bar a prendere la cioccolata. E' una festa insomma. La milanesina..

Poi il padre fuori, comincia ad urlare. E allora tutti si girano fuori.
- ... Non adesso! Non adesso ho detto. Deve restare ancora con me. E' il giudice. si si. Adesso la caghi marta, la caghi! hai capito? Si e rimane con me fino a domani e non me ne fotte un cazzo.
il tipo sulla parola cazzo ha tirato un calcio fortissimo a un tavolino e la fatto saltare. Il siciliano fa per uscire piuttosto incazzato, ma gio lo ferma. C'è Viviana che è scesa dallo sgabello, è in mezzo al bar e anche lei sta guardando fuori. Jake pensò che in un film avrebbe cominciato a piangere, e loro a riflettere sulla vita e sull'innocenza. Il padre lanciò il telefonino in strada con rabbia. Poi si girò e lentamente prese a mettere a posto il tavolino e il resto.

In quel momento il disco finì. E proprio in quel momento, senza nessuna musica Viviana si mise a danzare nel nulla come se noi non ci fossimo, come se nulla ci fosse più. E la musica che lei sentiva era la più bella musica del mondo. Suo padre aprì la porta e il telefonino di Jake squillò nervosamente e la magia si dissolse. Non la vide nemmeno andare via, mentre finiva di leggere il messaggio la cercò con la codda dell'occhio, senza trovarlo. Il messaggio era Angela, era tornata. Una simpatica coincidenza, Gio si era alzato a mettere un disco.
- Lo prendi un altro vodkatini? gli disse
- Ovvio.
E partì "about a girl" e venne a tutti e due da ridere.

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