sabato, maggio 06, 2006

Una serata libera

-Questo qui, disse Zampi, ve lo levigate per un po', senza tante scenette ché non ce n'è bisogno, poi l'ammolate, in modo che si riprende un minimo, che gli passi diciamo la sbronza.. poi gli fate lavare la faccia ve lo stirate. E poi di nuovo qui sulla sedia, lo accomodate a modino e vedrete- si fermò impostando un aria eloquente- parlerà per delle ore.. ve lo assicuro! Non serve essere violenti! In fin dei conti noi siamo rappresentanti dello stato.. I ragazzi sono così, vanno usate le buone maniere dopo un po'! la Psicologia! In fondo loro sono solo lì a richiedere un po' di attenzione.. il bastone si! ma il bastone paterno! Autorità, maresciallo! i giovani cittadini questo chiedono con le loro marachelle! Quello sciocchino di la.. ve la racconto io la sua vita?-
Che istrione il capitano Zampi, eh ai suoi tempi..
- Sedici, diciasette anni?, proruppe Zampi con fare da documentario, ma declinando lentamente verso un napoletano d'ordinanza, famiglia ricca, ha delle scarpe di marca trasandate, un anello d'oro, ah anche l'orecchino è d'oro, guarda lì.. Svogliato ma con un buon potenziale, non stimmolato dalla shcuola, pochi interessi, sveglio sì, ma poco esperto..-
Rise con un sorriso maligno che la diceva lunga a tanti, che al brigadiere Modica gli stringeva il cuore di nostalgia.
-.. trentanni fà ci saremmo occupati di lui alla sezione politica, e ora? cosa volete che faccia poverino.. qualche shpinéllo -lo pronunciò proprio così, ma lentamente - ma il mercato è mercato e allora lui ne dà via un po'.. arrotonda, non è così maresciallo? eh? quanti shpinelli gli avete trovato? cinque, dieci?-
-Si circa.. è l..-
-visto? e quindi cosa volete.. scusi che ha detto?-
- è l'eroina che ci ha sorpreso, una decina di palline nel celophan.. era questo che ci ha trovato impreparati, mi capisce?-
-OH, OH..- Zampi riprese colorito in una pausa in cui si fece durissimo - fatevi dire tutti i nomi, vedrete FUNZIONERA'.- disse e poi buonasera a tutti, prese il cappotto e salì sull'auto in seconda fila dove la moglie, una stuccata signorona grifagna di sessantanni, stava aspettando rassegnata da mezzora.
Il brigadiere Modica non portava gli anni bene come il capitano Zampi, e si era convinto che questo dipendesse tuttosommato da un fatto di gerarchia. In trentanni di servizio "manovale" nei carabinieri la parola gerarchia, per quanto ferrosa l'aveva imparata. Spesso era la risposta a tutti i dubbi che venivano. E ogni tanto ne venivano. E quindi ti veniva la faccia tirata che già era nato magro come un chiodo, adesso quelle poche rughe ma proprio scavate gli mollavano giù sugli occhi. I baffoni grigi gli davano un'impressione di tristezza rassegnata. Eh però quando c'era Zampi al comando era diverso.. loro si che l'avevano sconfitta la piaga della droga, le rapine.. C'era soddisfazione.. ahia lo stomaco e che stanchezza. Chissà Silvia stasera cosa avrà fatto, eh ma tanto, tanto non ne ho voglia.. per niente. Ma è sabato stasera. Vorrà uscire povera figlia, però se guardo la televisione da solo m'addormento subito.
Il brigadiere Modica entrò in casa, sentì la voce di Silvia al piano di sopra. E' sempre al telefono. Tirò su la cornetta per dirle che era arrivato. Lei non se ne accorse. Lui restò in silenzio e ascoltò. Poi quando Silvia venne giù, mangiarono insieme, lui disse che sarebbe uscito. Era la serata libera, era sabato sera, lui usciva. Silvia aveva uno stato d'animo, quando uscì, situato tra l'entusiasta e il "profondamente preoccupato". Lui rise quando uscì, ma si pentì subito.

Daniela stava male. Molto male. Cammina cammina. Mi appiccicate, scansati e scansati cazzo.. non dovevo mangiare.. non.. in baia..
-Vado a fare un giro in baia-
Stefania non l'aveva neanche sentita, il tipo era quasi arrivato alla fase "raffinate battute a sfondo sessuale". Beh, e stava già meglio, un motivo in più per sboccare. Si stava sciogliendo la gente, non ce n'era più. Anche le luci diminuivano, il frastuono, e si insinuava qualcosa di quieto, di bello. C'erano stati anni in cui d'inverno sognava questo mare a occhi aperti ogni ora a scuola. E ci si distraeva. Ne veniva inghiottita. Le dispiaceva solo pensare di dover tornare a casa quando era qui. Adesso era passato anche quello di quando era bambina. Tutto uguale. Lì tra le barche va benissimo. Pronti Via. Via tutto. Che schifo.. non peggio del solito comunque. Tutto ok? tutto ok. Ancora una volta e poi torno dagli altri. Cazzo. Che cazzo vuole questa?
-Ohi, come stai?- La ragazza che la stava guardando era parecchio bella. Più grande di lei e bella.
Daniela non capì bene perchè, ma si mise a piangere, prima lentamente, poi smettendo di guardarla negli occhi, sommessamente. La ragazza grande le fece una carezza e se la portò via dallo sbocco, la fece sedere sulla sabbia appoggiata ad un cantuccio in mezzo ai muretti. Daniela chiuse gli occhi a poco a poco reclinata sulle spalle della ragazza. Calmati le sussurrava piano, le chiese il nome, le faceva domande piccole ogni tanto. Riaprendo gli occhi vide che stava leccando una sigaretta su un lato. Ascolta, le disse a un tratto la ragazza, laggiù indicando un punto in mezzo alla spiaggia. C'era un un omone enorme con una chitarrina piccina.
-Sta facendo interstellar overdrive- e accese.

Ecco, uno viene a stare un po' tranquillo, e c'è sempre casino. Ma gli ubriachi una volta non erano così! ma che casino, pensava il brigadiere in borghese, e poi quello lì ma come fà a far tutto sto casino con una chitarrina così piccola.
Eh, però, il ritmo c'è.
Continuò a camminare sulla spiaggia e trovò un angolino solitario, senza pomicioni o ragazzini gonfi. Zampi aveva ragione, erano come bambini senza papà. Volevano il bastone, volevano il cane da guardia che gli ringhiasse cosa fare. Indifferenza o paura. Questo è l'effetto della divisa. Ma mica solo loro sono dei bambini.. E i loro genitori? Non è un bambino uno che si fa comprare il giocattolo nuovo e poi quando ce l'ha gli basta sapere che c'è e lo lascia da parte, che tanto c'è.. ma sono figli questi? Eh Zampi poi, quando l'avevano promosso, quelle cose lì le aveva studiate. Ora che era in pensione aveva perso un po' il polso della situazione, ma per il resto era sempre il migliore. La gerarchia: una risposta per tutto.
Era seduto e si godeva la notte sul mare, a un certo punto si doveva essere addormentato perchè vicino a lui c'era un signore sconosciuto che gli stava parlando. Mi scusi, gli diceva, dovevo pur sfogarmi con qualcuno, lei è stato così gentile, e poi mi capisce io sono un prete e certe cose non le posso mica raccontare con miei conoscenti.. mi capisce?
Quindi è un prete. Benissimo.

Ora il tizio con la chitarrina si era infilato gli occhiali da sole e faceva un pezzo lento e malinconico. Ma non riuscivano a capire le parole. A Daniela squillò il telefonino. Erano rimasti in pochi sulla spaggia. Loro due, il tipo con la chitarra e l'altro che lo ascoltava, e poi i due vecchi seduti poco più in là. Nadia aveva detto che quello coi baffi era uno sbirro, che lo conosceva, che non era cattivo. Nadia era dolcissima, le sembrava strana tutta quella serata, non le pareva possibile. E poi aveva parlato, illuminata, lei non l'aveva mai interrotta. Daniela aveva capito a malapena il nome. Lei non parlava di sé, ascoltava. Fumava lentamente, a occhi chiusi. Quando Nadia si era alzata dandole la mano le aveva detto:
-io invece sono innamorata! è possibile?- e aveva riso, ma non era più con lei. Daniela era anoressica da cinque anni, che coincidenza! più o meno dalle prime mestruazioni. Aveva fame, lì sulla spiaggia, per la precisione aveva voglia di focaccia. Una focaccia calda vicino al mare.

Il prete era un essere strano. Evidentemente non si era sfogato del tutto mentre stava dormendo. Continuava e continuava. Dopo il primo disprezzo era subentrata lentamente della distaccata pietà, nell'ascoltarlo. Il brigadiere in borghese, a tratti, gli aveva pure risposto qualcosa.
Le due ragazze si erano alzate e adesso venivano verso di loro per andarsene. Quando passarono davanti, al prete parve che il suo confessore fosse vagamente distratto. Così guardò anche lui e quando vide Nadia si strinse le labbra chiudendo gli occhi. Ma il brigadiere Modica aveva riconosciuto Nadia, per questo la guardava. Certo che era una bella ragazzina, ma lui rimandò la mente al lavoro, a qualche ora prima.
Patti Nadia era l'ultimo nome che il ragazzo di lei aveva snocciolato, dopo il trattamento Zampi, fragile e miserabile moccioso. Pensò il brigadiere, che non era giusto in fin dei conti. Se si poteva provare pietà per un prete donnaiolo doveva esserlo anche per dei bambini, per altri bambini.
Quello con gli occhiali da sole era rimasto da solo a guardare il mare. E continuava a suonare. E le onde tremavano leggere.

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