venerdì, luglio 07, 2006

Progetti per il futuro, parte I

- Il punto è che se si decide di farla una cosa, bisogna farla in grande.. Noi abbiamo una forte tradizione operaia, la manualità non c'è mai mancata capisce? tre anche quattro fabbriche importanti nel nostro territorio hanno impedito nel tempo una mercificazione del territorio.. e dire che inquinavano si! ma se c'erano le fabbriche non c'erano le case, gli hotel.. la nostra vocazione turistica è recente.-
si muoveva, mentre parlava lungo la strada, con le braccia larghe della giacca, coi baveri che sporgevano su un orologione ricco, ma fine.
- Questi campi.. un'economia agricola.. ulivi e orti, la liguria.. insomma, antica. Ci sono ancora dei vecchi che le potrebbero raccontare.. ma beh ecco lì nel progetto -

Lì c'era un campo umile, con la sua bella razzaia, i suoi rovi sui bordi, lasciati crescere volutamente, come una griglia. Il campo aveva l'erba rinsecchita dall'estate, eppure lunga, dava un'impressione atterrita più che arida. C'era un uomo vecchio in fondo, era seduto teso su un ceppo d'ulivo tagliato, perchè gli fanno male in quel momento le gambe, e per quanto affaticato vorrebbe già rialzarsi. Il terreno l'ha comprato suo nonno ai Marchesi dopo averci fatto il mezzadro per una vita. I Marchesi avevano venduto perchè tutti quanti, moglie marito e tre figli avevano il vizio del gioco e, spesso, perdevano.

- Quel rigagnolo vede.. realizzeremo una copertura, il progetto ce lo fa una ditta fidata, quella che ha - ride - imbragato il nostro torrente, specializzati, lo copriamo e ci facciamo una strada che si percorre tutta la lunghezza dei tre caseggiati, così da un lato hanno la strada e a monte i loro bei giardinetti divisi per miniproprietà. Una concezione urbanistica sensazionale e pensi:-
Era sinceramente entusiasta mentre descriveva il progetto che si dipanava regolarmente sotto gli occhi del famoso ospite. Sbarcato per caso in baia era stato accolto dalle autorità festanti informate da qualche ingrato ristoratore colluso coi poteri forti. A causa di una sostanziale apatia che quel giorno lo coglieva, il noto artista si era chuppato senza nemmeno resistere un lunghissimo pranzo coi massimi vertici locali (compreso, seppure in disparte, il direttore del seminario, un ortodosso noto puttaniere). Poi dato che loro avevano portato il discorso sul piano regolatore, era subentrata l'escursione sui futuri cantieri edili. Il noto artista aveva passato tutto il tempo a messaggiare con alcuni suoi amici idioti,a sbadigliare, a mettersi e togliersi gli occhiali da sole. Ogni tanto l'inaspettata comparsa di una ragazza lo destava.

- Un eliporto ha capito? per noi è proprio un salto di qualità anche in termini di sicurezza per il paese. Lo farebbero là, vede nei pressi di quella casetta colonica. Ci sono dei problemi con la proprietà, ma in fondo sono brava gente, alla lunga capiranno: è nell'interesse di tutti, nell'interesse di tutti.
Il noto artista fu quasi tentato di farsi prendere dall'ottimismo, assediato da ore ormai stava cedendo alle magnifiche sorti e progressive, e si trovava persino a compiacersi di questa sinistra aggiornata e realista. Subito dopo, però si ricordò che il suo mestiere consisteva nello "spacciare sogni" all'umanità infelice, e questi grigi e apatici completi nuovi si trovavano proprio agli antipodi dell'universo.
- Mi scusi sa.. ma vorrei fare un bagno, ho molto caldo e oggi in fondo era vacanza. Non vorrei essere scortese, ma magari qualcuno mi potrebbe riportare indietro.-
Dopo un po' di smarrimento, il segretario, gran cicerone della giornata, si rassegnò a tornare alla macchina. Caldo terrificante, l'impiegato medio stretto nei suoi vestiti di ordinanza fece scattare un aria condizionata fortissima, ma almeno si poteva fare a meno della conversazione.
Arrivati verso il centro si dovettero fermare in una piazza con una chiesa di lato. C'erano centinaia di ragazzi e persone di ogni età che ingombravano la strada e su tutte le faccie la stessa identica espressione di smarrimento.
-Che succede, una fiera? una processione?
- Un funerale - disse e si vedeva che non ne voleva parlare. Ma questo suscitò curiosità.
-Capisco, però c'è proprio tanta gente, era molto conosciuto, lei lo conosceva?-
-Un ragazzo, un ragazzo.. sa a volte la depressione.. forse un incidente, non si è capito bene..-
- Beh.. un giro strano, magari.. di amici.- svolta su argomenti politico-sociali - i controlli ci sono.. abbiamo strutture che ci tengono informati.. poi uffici.. Uffici per i giovani, per l'accoglienza..
- Cioè gli accogliete? -
- Si li accogliamo nel mondo del lavoro- rilassatezza, ma il funerale non accennava a spegnersi. Tutta quella gente entrava in chiesa ed era difficile pensare ad una cosa comune.
- Quindi fate da collocamento?
- Non proprio.. no.. noi li mettiamo in contatto con ditte che cercano, beh accade di raro.. prendiamo i dati e poi li forniamo al collocamento. Comunque io non me ne occupo, sa io mi occupo di progettazione..-
- Lei costruisce delle case, poi le famiglie fanno bambini, i bambini crescono si deprimono e si ammazzano. Di questo passo si troverà disoccupato.-
- No, senta non si possono confondere i piani. Così fa confusione così non si capisce, è molto di più: è il futuro.
E il futuro scorreva lì davanti, il silenzio della folla era fragoroso. Si parlava e si rideva nelle retrovie come si fa sempre ai funerali. E' per esorcizzare. In fondo non è tutta una commedia? Scorreva, ma si fermò. La macchina ripartì. Parcheggiarono in un luogo in centro circondato dalle palme, dove ormai avevano quel diritto solo il papa (quello morto era venuto tre anni prima) e alcune potentissime famiglie milanesi aristocratiche.

Infatti era solo una sosta, l'ingegnere ripartì al volo, il grande artista si trovò solo in una stradicciola caratteristica e sporca. Anche lui era venuto qui un decennio prima, in veste di "milanese". C'erano tanti dettagli diversi nella memoria, poche cose smunte che si tiravano fuori poco a poco. Banche più del solito. Tante ragazze filippine o con tratti latinoamericani e si tante belle ragazze. Si rese conto di avere voglia di scopare, ma tutta la storia del funerale lo aveva preso male. Si trovava a passeggiare in baia da solo quando cominciò a riflettere su morire da giovani. Perchè ci aveva pensato anche lui a finirla. E quante volte. E adesso, non ricco ma "benestante" facendo un cazzo tutto il giorno a parte quello che gli piaceva. E senza mogli, senza rischi. Alcune volte la voglia gli era venuta proprio per una donna. Che se poi ti ammazzi la gente improvvisamente capisce, capisce tutto. Come tutta quella gente al funerale. Non importa chi eri, in fondo, eri giovane e solo questo è già tanto. Un liquore amaro gli venne su dallo stomaco, una voglia bestiale, un lampo di lucidità.

Entrò nella prima taverna che incontrò. Dentro c'era tanta gente, al banco solo una persona. Una specie di vecchio uomo, che sembrava distrutto, con l'aria fredda e scontrosa degli anziani qui. Si trovò a suo agio. Non bisognava pensare a molte cose, vino! vino!! Un bicchiere dopo l'altro, sorseggiato a boccate, e dopo i primi tre chiede una bottiglia. Il silenzio si rompe a poco a poco, con qualche gemito sconnesso.
- Stai bevendo molto - disse Pietro
- Mi sto ubriacando -
Lo guardò un pò, poi gli offrì da bere. Pietro prese una bottiglia e la divisero senza parlare. Il grande artista aveva voglia di scrivere. Si fece prestare dei fazzolettini e una penna, con cui stracciò la carta fragile con vergate come pennellate senza smettere prima di aver finito la parola. Cacciò un centone sul banco e cadde a terra dallo sgabellone mentre cercava di scendere a lato. Quando si alzò bevve alla goccia la bottiglia. rimasta sul banco. Neanche Pietro c'era più.

Si muoveva male e aveva tanta voglia di bere. Lampi di lucidità, ho perso il cellulare pensava, turisti ovunque divertenti turisti, oppure cosa? chi sono gli uni? chi gli altri? Cosa vi differenzia.. patite patite che cosa? Ammazzate i vostri genitori che dico.. Ammazzateli come maiali che vi stanno ammazzando non capite?
Cominciò col parlare piano, poi sempre più forte.

-Ah finalmente, l'ho ritrovata, pensavo che fosse andato via, dopo il bagno.. io ho parcheggiato in zona F e poi sono arrivato, ma.. era scomparso? che succede? ha mangiato?
- no.
- Benissimo c'è una cena importante. Il sindaco, gli assessori, il vescovo! -

Un artista se ne frega. E' una sua priorità. E' cosa comune credere che se uno dice certe cose nelle sue opere, lo faccia con una certa dose di finzione. Non sarebbe coerente se poi concretizza il suo pensiero. Hitler non era un artista infatti. In ogni cosa non bisognerebbe mai dire ad un grande artista che l'arte non è la realtà.

- Ho visto un sacco di persiane chiuse in centro. Non ci abita nessuno?
- Sono case che vengono affittate d'estate. Inverno primavera raramente sono abitate.
- Quindi le case che mi avete mostrato oggi- bevve un bicchiere di bianco intero di getto - sono per i cittadini?
- Anche, certo.. ma forse, poi, chissà?
- Cosa vuol dire chissà?
- Il turismo.
Si alzò andò nel lussuoso bagno dell'albergo dove era la cena, sboccò splendidamente, e uscì di nascosto, prese il primo treno e tornò a casa.

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