venerdì, agosto 17, 2007

il cielo stellato

Il giorno dopo in ospedale venne a prendermi Tano verso mezzogiorno. L'avevo chiamato appena sveglio, ma non aveva risposto, poi con un messaggio mi annunciò che il taxi era in arrivo. Vicino al letto sul comodino avevo trovato una barretta intera di cioccolato della stessa maca adorata da Laura. pensai che era impossibile che fosse venuta fino a lì.

- ho trovato un nuovo lavoretto sai? mi disse Tano mentre tornavamo a L.
- cameriere?
- in un certo senso. Lavorerò alla clinica Monteverde.
- vecchi?
- si e non solo. malati terminali di cancro, alzheimer, parkinson
- okok capito. ma scusa come hai fatto?
- il partito. Mio zio faceva l'assessore ricordi?
- si, cos'era ai lavori pubblici?
- esatto. Praticamente sta sul cazzo a Boldrini che non lo ha voluto in giunta e così gli hanno trovato un posto di rincalzo, dato che la clinica è per metà finanziata dal comune, lo hanno fatto direttore.
Boldrini era il nuovo sindaco. Il partito si era trasformato in una specie di supermercato dei posti di lavoro, questo aveva creato grosse fratture interne che in occasione dell'elezioni erano state obbligatoriamente ricomposte. Dal cilindro era uscita una donna, pulita, che si era ritirata poco prima delle elezioni. Per il rotto della cuffia era così balenato Boldrini, il capo della fazione più affarista in assoluto. Faceva l'assicuratore, in una ditta controllata dal partito.
- e tu?
- Eh mio zio dice che gliela vuol far cagare, che lui si è sempre comportato onestamente e che invece gli altri si sono sempre fatti i cazzi loro. E adesso comincia pure lui. i miei cugini sono stati messi a capo della mensa.
- uau, poveri vecchi.
- Già. Hai letto il giornale?
- parla del vecchio?
- Si, ma non dice le cose più interessanti. Era all'ospedale sai? un paio di piani sopra di te. E' ancora in coma farmacologico, sono andato a trovarlo, ma la cosa interessante è che era piantonato.
- Cioè?
- Aveva un amico sbirro davanti alla porta.
- Sarà stato per paura di nuovi tentativi, no?
- No. Quando lo hanno trovato, gli hanno tirat fuori il portafoglio per le generalità. Dentro ci hanno trovato un paio di foto osé. Protagonista bambina di 6 anni.
- Cosa?
- Bambina di sei anni con figa aperta in primo piano.
- Come cazzo fai a sapere queste cose?
Mi raccontò che aveva fatto fumare una canna allo sbirro, che era un cugino di Matte. un fascio di quelli finti, quelli che si fanno le canne e parlano male della chiesa. Un anarcofascio insomma. La cosa veramente strana era che Tano non fosse assolutamente tagliato per un lavoro che prevedesse aiutare gli altri, tantomeno i vecchi. Quando eravamo piccoli, le prime scappate col motorino le facevamo urlando bestemmie ai vecchi che camminavano per strade. Quasi ci ammazzavamo una volta ridendo come deficenti, dopo una di ste cose.

La verità è che vivevamo ai margini degli altri, di tutte quelle belle intenzioni vestite di niente. Mi accorsi in quel periodo di quanto la normalità sia data dal rapporto che uno ha con la televisione. al bar sentivo spesso le conversazioni della gente e gira che ti rigira quello che succedeva nel mondo dei sogni era l'argomento di riferimento, più o meno sempre. il mezzo il tramite, il terreno comune per chiunque. NOi la tele praticamente non la guardavamo più. Quando succedeva era a ore inaudite della notte, con la nostalgia delle voci da bar per addormentarci. D'inverno a Milano, o gli anni prima qui, uscivamo non tanto con l'idea di beccare della figa, che quello non succede mai a comando, era per incontrare qualcuno, sentire gli uomini. Era quella la notte per noi.

Il nostro mondo era dominato in effetti dal bisogno di distaccarci dalla realtà che avevamo con cadenze regolari. Qualcuno potrebbe dire droga. Nel nostro caso era prevalentemente hashish, ma non disdegnavamo episodiche frequentazioni di altro genere, non eravamo dei fedeli delle canne. Nel nostro mondo a volte era capitato di sniffare colla, aquaragia, butano e per finire il gas da fornello. Ricordo come fosse ora quando Lore era arrivato un giorno felice come una pasqua. Sua madre era andata dallo psichiatra per una depressione da menopausa, quello gli aveva prescritto dello xanax e del lexotan. La madre di Lore aveva chiesto a Lore di andare a prendere le medicine. Lui aveva fatto il giro delle farmacie con le ricette e aveva tirato su sei o sette boccette. Era un periodo di magra per il prizzo e così ci eravamo rimediati una piomba colossale da psicofarmaci. Meno male, il giorno dopo ero talmente messo male che neanche mi accorsi che stavo dando un esame.

Passai il resto della giornata a dormire in spiaggia prima di lavorare. Evitando accuratamente di sentire nessuno. Il fatto che la faccenda del vecchio si complicasse negativamente per lui mi aveva rasserenat un minimo. L'unico problema stava oramai nell'essere pentito di non aver finito il lavoro con lui. In egitto avevo conosciuto un paio di ceffi che avevano ammazzato anche più di un uomo. E anche il guardiano dell'albergo al porto era stato nell'esercito, la sera parlavamo molto. uccidere un uomo è una cosa qualunque, può essere un casino se conoscevi il tizio. Ed è anche piuttosto semplice.
Qui non muore mai nessuno per assassinio. Qualche pazzo ogni tanto, ma saranno decenni che gli sbirri si occupano solo di furti e droga.

A lavoro venne a trovarmi Laura. parlammo a lungo per tutta la serata nelle brevi pause, è ovvio, del suo perpetuo show da puttana. A tratti era anche capace di essere seria. Finita la cassa, mi aveva aspettato, andammo a salutare Lore in Albergo, dove faceva il turno di notte. Lui ci fece entrare e ci portò su nel solarium. Avevo delle canne ed era la situazione ottimale per guardare le stelle. Mentre eravamo lì a parlare e guardavo gli occhi di Laura mi chiesi se ci dovessi provare. Mi sentivo libero, del resto veramente non mi fregava un cazzo, lo sentivo e senza stupore.
- cosa ti ha detto Isa?
- di cosa?
- di me.
- Beh che le stai molto simpatico, secondo lei sei un bel tipo, tutto qui. Le avevo già parlato di te a Milano.
- perchè?
- perchè stai simpatico pure a me.
- ma del fatto di "stallone" non ti ha detto nulla?
- oh dio mio. hai paura di avercelo piccolo? stai tranquillo, di quello, non ha raccontato nulla. mi ha detto che una sera voleva "punire" Luca che l'aveva trattata male e così si è presa un regalo, come fare shopping no?
Rimasi un secondo immobile. non sempre ho battute pronte o cose così. Mi stupisco facilmente, è uno dei motivi per cui sono spesso depresso.
- hei? cos'è la prima volta che hai fatto da uomo vibratore?
- magari è la prima volta che non ne ero consapevole
- fiko, ci sei rimasto male?
mi guardò intensamente, tutto il tempo era rimasta a fissare le stelle, solo ora si girava per leggere nella mia faccia la risposta prima di ascoltare ciò che avrei detto.
- no.
lei sorrise
- no e anzi il giorno dopo pensavo al casino che avevo combinato da ubriaco.
- Questo lo dice anche lei. Anche lei dice che ti ha fatto ubriacare e poi ha usato la sua solita tecnica.
- cioè?
- Far portare a casa la povera handicappata, fino al letto, posa accattivante/abbandonata ed è fatta - fa il broncio per qualche secondo - si è fatta anche uno con cui mi vedevo io in questa maniera.
- E tu?
- A me non me ne fregava un cazzo del tipo. E' chiaro. A me dei tipi non mi frega mai un cazzo di solito.
- Ma scusa non ti sei mai innamorata?
- Innamorata? - dice lei bambina - che cosa vuol dire?
- Boh una storia importante
- ah dici una roba che duri più di un mese?
- si e fedeltà e abitudine
- tutte due cose non particolarmente allegre.
- e allora?
- a volte è capitato ma mi annoiavo quasi subito - e adesso mi chiede una sigaretta, accavalla le gambe.
- domani arriva la mia piccina
- chi?
- Nora! a te piace Nora stallone?
- e' molto bella, ma non le ho mai parlato.
- a cosa serve parlare per fare cose?
- in che senso?
- nel senso che non ha alcuna utilità colloquiare di cose futili con una persona con cui vuoi scopare. Parli con i tuoi amici, con la mamma, ma non con chi ti vuoi scopare.

Ci pensai un po', pensai alle mie vicende, non mi scioccava quel che diceva, era il come, era il chi. La notte si fece sempre più lunga e le stelle sempre più lontane. Lore tornò e ci disse che dovevamo andarcene per non fargli avere dei casini. laura venne a dormire a casa nostra.
- ti scazza se rimango in mutande?
- a te ti scazza se ci resto io?

Io non ne avevo voglia, non so, c'era qualcosa di diverso. le luci si spensero, ma non c'era altro sul letto che due piccoli esseri umani.
- sai una volta sola.
- cosa?
- una volta mi sono innamorata.
- e?
- e non gliel'ho mai detto. ma non importa, non era una cosa che veramente volevo, forse era solo perchè lui con me non ci aveva mai provato.
- perchè me lo hai detto? ora dico
- perchè mi fido di te.
Non disse più nulla. Si addormentò e mi misi a guardare la bellissima ragazza a fianco a me che sembrava una rosa poggiata sulle lenzuola.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi piace "il cielo stellato". Quando l'ho letto è stato come tornare a respirare dopo che ti hanno tenuto la testa sott'acqua. Finalmente Ale cerca un contato con un altro essere umano. E' l'unico modo per evolvere.
L