domenica, aprile 16, 2006

Il giorno dei morti

Il giorno dei santi arrivò con un caldo impressionante, un caldo finalmente aspettato e desiderato dai tempi della primavera. Il sole e il mare illuminavano tutto. Tutti erano un po' felici, o meglio riscaldati. Da Milano venne giù un'invasione che manco a ferragosto. I commercianti e gli albergatori presi alla sprovvista e dal sole e dai milanesi, traviati dal clima di festa che si instaurava, decisero di tenere aperto anche la sera. Fatto degno di una certa nota.
Pietro alle dieci era al nono negroni - fammi un brandy, cara..- un tempo le cameriere gli mettevano allegria. Adesso quando vedeva il malcelato terrore sulle loro faccette lampadate ci godeva in modo diverso, ci godeva nello schifo. Oltretutto a quell'ora doveva anche puzzare un casino per quella bettola del centro. Ormai non era più il suo posto, quel carruggio dove giocava da bambino, un posto per milanesi e americani in vacanza, anche il palazzo dove stava. Un posto dove non trovavi neanche più la vinaccia perchè quei bastardi non ne bevevano. Si sfasciavano il palato con i negroni. C'ho il cancro. Merda. Finì il brandy, sentiva la bocca impastata, la tipa era sull'orlo di una crisi, sfoderò un sorriso rassicurante, che fatto da un ubriacone di cinquantanni a cui mancavano tipo tre denti davanti poteva essere un tantino provocatorio, ma Pietro ce la mise tutta. - scusami cara, devo farmi passare un brutto dolore -
Lei disse che il dolore se lo stava procurando, lo disse a denti stretti e girata di sbieco, glielo disse dandogli del lei. E' una delle cose più brutte per un ubriaco leggendario farsi dare del lei. -Un altro, perfavore.- ho il cancro maledetta puttana.

Il fratello di Jennifer era arrivato nell'appartamento in centro con i 4 della compa verso le 9. In autostrada era stato tutto un tirare e tirare e tirare. Adesso erano un po' agitatelli, ma proprio cazzuti. Ricchi, belli e cattivi, senza complicazioni inutili ulteriori. La robba l'avevano presa da un ex di sua sorella, un fichetto della bocconi che arrotondava. Avevano fatto una colla, poi ne avevano venduto metà a delle troiette che facevano un Halloween, su. Uscirono di casa alle undici, sprizzavano come lucciole. Primo bar, fatto, secondo bar, fattissimo, terzo bar, merda sembra di stare in centro a Milano. Quelli che non sono di Milano li riconosci subito. Ti guardano come se fossi una merda, un po' ti odiano. Noi portiamo i soldi e loro ci odiano. Sporchi bastardi, in questo sputo di villaggio, quarto bar, finito il tour. Riparte un'altra vasca, ha visto quelle, porcodio che voglia di scopare. Vai in baia, devo pisciare. Ecco in baia, bellissima per l'amordidio, ma che cazzo me ne frega. Tommy sta facendo una pista attaccato al muro per il vento. Guarda che ti vedono. Non me ne fotte un cazzo posto di merda. merda. merda.

Merda. Il dottore aveva detto che c'erano due anni forse tre se faceva le cure. See le cure. Non prenderò niente. Che bella la baia. Ed era proprio bella, con la luna lassù sopra il campanile. Quando aveva vent'anni in notti come questa d'estate si portava le straniere rimorchiate di giorno sul gozzo. Le portava là oltre la scogliera. E lì poi era semplice, quando facevano le difficili le cacciava in mare, e glielo chiedeva di nuovo, glielo chiedeva come una forma di pagamento per il giro in barca. Che scopate poi, a ventanni duravi tutta la notte. Tutta la notte.
Pietro era lì in mezzo alla spiaggetta, lui, la luna e il vento. Scene tipo suo padre che era pescatore. Per quello aveva ancora l'appartamento e non l'aveva venduto ai milanesi, anche se davano tanti bei soldi, anche se Pietro non aveva figli.

Tommy va a sbattere contro quella rumenta, cos'è? puzza di alcool da far schifo.
-ragazzi, potreste stare un po' più attenti- disse Pietro
Loro erano quattro. Loro erano gonfi e duri come enormi palloni di bamba e cominciarono a ridere. Ridevano mentre lo guardavano a terra, guardavano i calci, un fottio di calci, quella spazzatura umana che urlava. E loro lì che c'era anche buio e non si vedeva niente. Solo un po' di rumore a volte; si calciavano anche tra di loro, ma non importava. Stettero lì a divertirsi per altri cinque minuti. -Basta che se no muore sta merda- disse il fratello di Jennifer. In fondo era lui il padrone di casa. Poi altra vasca altro tour.

Pietro non riusciva a camminare molto bene. Ma era ubriaco marcio e non sentiva niente. Però ci vedeva bene, aveva visto bene. Oh si, e conosceva anche una voce che aveva sentito. Oh si, sboccava sangue e rideva, sboccava sangue e pensava.
Dopo mezz'ora stava un po' meglio. Quando lo aveva chiamato, Draghi non aveva capito bene, però era subito venuto. Il ferro lo teneva in un giornale piegato, come nei film, ed era un po' buffo alle tre di notte.
Pietro e Draghi andarono a casa, ma non entrarono nell'appartamento di Pietro. Draghi fumava una siga girata, bussò alla porta al piano di sopra, con una certa forza. Il fratello di Jennifer aprì la porta piuttosto spaventato, potevano essere i suoi. Ma non erano i suoi e fu in effetti un po' sorpreso.
Draghi li puntava con la pistola, mentre Pietro faceva il giro di ognuno di loro e con il coltello li spogliava. Tommy si pisciò sotto.
-Vedete ragazzi è l'educazione. Noi siamo gente di mare, gente di una volta. Fa tutto parte della cartolina che le vostre madri cagne si comprano quando arrivano. Ma anche noi, sapete, siamo cattivi. Siamo proprio cattivi e ora- dosò abilmente la pausa, aveva sempre sognato di fare l'attore -vi tirate tutti giù le mutande-
-Ho seicento euro. vi diamo dei soldi..- il fratello di Jennifer sudava, stava male, la nausea era combattuta dall'adrenalina, le sue mani ora tremavano -vi diamo tutti i soldi che abbiamo, perfavore lasciateci in pace-
-Non vogliamo soldi caro.. educazione civica caro..- Draghi li puntava, con un ghigno molto molto sincero -ora tutti nudi ragazzi che vi insegnamo un giochino da fare al liceo..-

La birra se l'erano comprata dal Siciliano, erano le sei di mattina, a Pietro gli faceva pure male il fegato, dove era il cancro. Però ora non ci pensava che doveva morire, era semplicemente soddisfatto.
-Non avremo esagerato?- gli disse Draghi con lo stesso ghigno di prima, aveva il giornale e il ferro sotto l'ascella.
-No caro.. è l'educazione caro.. Non preoccuparti, non racconteranno nulla di quello che gli è successo.. e poi non lo sai che è l'ultima moda tra i fichetti pieni di soldi? sucar dei cazzi e sbomballarsi di coca.. Tra di loro stai sicuro non lo avevano ancora fatto...- e scoppiò in una grande risata, mentre il giorno dei morti comiciava.

Nessun commento: